Un giorno, nell'autunno del 1999 e dopo aver appena investito "solo" 11,8 milioni di dollari per il 12% di una startup, il venture capitalist John Doerr arrivò a parlare con i giovani founder con un solo scopo in testa: convincerli in 90 minuti ad utilizzare un metodo di gestione che consentisse di controllare la società e mantenerla innovativa 👉 il metodo OKR ⛳
Quella startup era Google, e Doerr riuscì a convincerli.
Secondo il suo libro "Measure What Matters", il co-fondatore di Google Sergey Bin avrebbe risposto: "Bene, dobbiamo avere dei principi organizzativi. Non ne abbiamo e questo potrebbe anche andar bene "
20 anni e miliardi di dollari dopo, sul tuo schermo del cellulare c'è la prova di come quel matrimonio tra Google e gli OKR sia andato avanti alla grande...e continui anche ora 👰 🤵
Non ci sono dubbi sul fatto che le startup debbano affrontare delle sfide extra rispetto a quelle che un'organizzazione più consolidata potrebbe fronteggiare quando decide di adottare gli OKR.
Alcune potrebbero essere ancora in procinto di definire la propria mission, valori o addirittura i prodotti da offrire, con risorse super-limitate 💸
Vale la pena investire su un sistema di gestione in queste fasi? Assolutamente sì, e ve lo dico per esperienza personale 👍
Innanzitutto, è un investimento di tempo e non di denaro e questo a me è piaciuto sin dall'inizio.
Gli OKR, poi, sono diventati i remi sulla barca della mia startup: fondamentali per navigare dallo stato del caos fino al prodotto definitivo. Quando non si dispone di molti dati - come nelle fasi iniziali di startup, gli OKR sono l'unico modo per capire dove si sta sbagliando.
Tutti siamo d'accordo che una startup debba essere agile, adattabile e focalizzata per sopravvivere pivot dopo pivot. Deve essere in grado di muoversi velocemente ed eseguire con precisione 👉 per questo un sistema di gestione è fondamentale: ti fa concentrare solo su ciò che conta, consentendo l'agilità necessaria.
Molti founder hanno visto negli OKR la luce guida fuori dalla fase confusionale di ogni inizio, in quei momenti in cui la giusta strada sembra sempre così difficile. Il sistema fornisce struttura e chiarezza sulle priorità organizzative e permette di concentrarsi pure in tempi, diciamo così...a dir poco turbolenti ⚡😜
Il meccanismo basato su visibilità e trasparenza mantiene fiducia nel team, anche quando i risultati non danno ragione: tutti sanno cosa sta succedendo e quale strategia si sta adottando. Cosa testare prima, cosa dopo e sopratutto perché lo stiamo facendo.
📌 Attenzione però: non bisogna credere che adottare gli OKR significhi automaticamente avere successo al primo colpo.
Non ci sono formule magiche per quello: se dovrete fare 10 o 100 pivot dipenderà dalla bravura di chi guida e dalla vostra execution, ma gli OKR saranno una bussola essenziale.
Una famosa statistica sostiene che il 90% delle startup fallisce: superare la sfida delle probabilità avverse richiede più della semplice fortuna o dell'idea geniale 👉 bisogna avere metodo anche nel fare startup.
La definizione di startup preferita da Doerr è: "Quelli che fanno più di quanto chiunque pensi possibile, con meno di quanto chiunque pensi possibile".
Tradotto 👉 fare l'impossibile.
Proprio per questo è così importante una squadra focalizzata e allineata, impegnare le risorse in modo efficiente e investire tanto tempo 💡
Gli OKR non risolveranno tutti i problemi ma hanno il grande pregio di mostrarli chiaramente e renderli misurabili, alla portata di ogni iniziativa. Danno una direzione chiara quando tutto sembra incerto e allineano il team 👉 a costo zero, non desideravo di più 😉
Per provare il metodo velocemente potresti usare LinkHub, il primo strategy tool per creare e migliorare Strategie aziendali che funziona con gli OKR! 😍
Se invece ti interessa solo la metodologia e vuoi applicarla in un altro modo, ti consiglio di diventare membro dell'AIOKR, l'Associazione gratuita per la diffusione degli OKR in Italia e partire dalla loro fantastica guida online per iniziare 🙋
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