Quanti di voi aprono almeno una volta la casella di posta elettronica durante le ferie o nel weekend? 🏖️
Un dato rilevato da Copernico afferma che quasi il 90% delle persone lavora anche durante le ferie. Sembra che ormai nessuno smetta in fondo di lavorare durante l'anno. Ma è aumentata la mole del lavoro o è semplicemente cambiata la concezione del "luogo di lavoro"?
Chi 10 anni fa poteva pensare di partire per le ferie e portarsi con sè, in valigia, un pezzo del proprio ufficio? Chi poteva svolgere quasi interamente le proprie attività quotidiane da un piccolo dispositivo riposto nelle tasche dei propri pantaloni? 📱
<<Ah ok, quindi sto facendo anche io Smart Working se accedo alla posta elettronica con il cellulare>> La risposta è chiaramente no ❌
Lavorare in modo intelligente (Smart) significa avere sì flessibilità in termini di spazio e tempo grazie all'innovazione tecnologica, ma ad essere intelligente deve essere il modo in cui vengono utilizzati gli strumenti...e ciò è più complesso.
Lo stesso "lavorare durante le ferie" è un concetto relativo: può essere infatti stressante o anche rilassante se ci dà uno scopo e ci gratifica anche personalmente, oltre che professionalmente. Solo nel secondo caso la flessibilità è applicata in modo logico e con metodo, diventa cioè normalità e non un peso, diventa magari anche un momento di ispirazione e nuove idee 💡
Tutto dipende da come viene organizzato il proprio lavoro, in ufficio o a casa:
perché mi viene chiesto di svolgere un'azione? 🤔
Lo Smart Working può essere approcciato in maniera graduale in termini di flessibilità di spazio, ma la metodologia è imprescindibile se si vuole raggiungere un lavoro intelligente.
Come fare? 👉 assegnare Obiettivi e utilizzarli come benzina per i lavoratori ⛳
Gli smart workers infatti, per essere definiti tali, lavorano solo per obiettivi, mai per numero di ore lavorate. (Se vuoi saperne di più su come definire gli obiettivi leggi 👉QUI).
Il luogo di lavoro diventa così rilevante solo per aumentare l'interazione personale con altri, colleghi e clienti. Per questo, al tempo dello Smart Working, l'ufficio è ormai diventato da luogo di lavoro ad aggregatore di persone.
L'ufficio riempie ciò che non riescono a fare obiettivi e tecnologie: farci stringere vere relazioni interpersonali 🤝
Per questo l'eliminazione dell'ufficio fisico e cambiare gli spazi di lavoro NON è obbligatorio in un progetto smart.
L'ufficio perde la sua centralità ma continua a mantenere un ruolo fondamentale: lasciarlo, per chi diventa smart, non è un obbligo né una conseguenza necessaria.
Magari non sarà più un ufficio aziendale ma un coworking, oppure rimarrà lo stesso stabile di sempre ma con layout diversi ed open-space per favorire lo scambio, la condivisione e l'incontro e non uno spettatore di frequenti e inutili riunioni prolisse 😴 , ma tutto ciò è un semplice complemento, non un obbligo.
L'ufficio con lo Smart Working acquista un ruolo nuovo, diventa uno degli strumenti per lavorare in modo agile e intelligente nel favorire collaborazione e coinvolgimento. Non è più l'unico luogo in cui svolgere le proprie attività lavorative.
(Soprattutto vista ormai l'impossibilità di circoscrivere tutte le attività a quel luogo dato il consistente 90% di cui si parla sopra ☝️)
Per definire al meglio anche il ruolo dell'ufficio nel percorso verso lo Smart Working è quindi necessario prima:
- 1) definire i propri Obiettivi e come raggiungerli ⛳
- 2) dotarsi di tecnologie e tool adeguati per riuscirci 💻
- 3) capire quanto spesso e dove trovarsi per non perdere le relazioni interpersonali 👯
Nell'ultimo punto si potranno ridefinire spazi o decidere nuove collocazioni: vietato farlo prima perché si rischia di sciogliere relazioni e perdere la direzione dell'azienda.
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