Nella nuova normalità delle aziende distribuite molte persone stanno cercando il perfetto equilibrio tra lavoro e vita privata.
Il cambiamento radicale da "lavoro a ore" a "lavoro per obiettivi" (il cosiddetto smartworking) che in tanti stanno vivendo in questi anni, ha sempre portato ad un aumento del coinvolgimento emotivo nel proprio lavoro e - talvolta - ad una perdita di equilibrio tra vita e lavoro stesso.
Lo chiamano burnout: si intende quel momento in cui, pensando troppo al lavoro, le persone crollano psicologicamente. In un team molto focalizzato sugli obiettivi è un rischio da tenere monitorato, e gestire.
Come si può riuscire? Dando spazio alle relazioni umane.
Concentrarsi sul benessere delle persone e mettere, in alcuni momenti, da parte il lavoro può aiutare a creare connessioni e benessere all'interno di team distribuiti.
Questo è il modo per superare il problema dello smartworking come "lavoro alienante e solitario" 👉 per riuscirci il team leader deve creare un sistema per obiettivi che generi gruppo e faccia vivere bene le persone.
Ecco alcuni metodi non convenzionali per alleviare la pressione sui risultati (pressione corretta da parte del leader, ma solo con moderazione...) e aiutare il team a connettersi meglio tra di loro, anche da remoto 👇
- Incentivare le attività di gruppo 👨👩👦
Vari studi dimostrano come i dipendenti che mantengono buoni rapporti sul posto di lavoro siano quelli più coinvolti e con meno probabilità di cambiare. Quando si inizia a lavorare da remoto questo aspetto potrebbe venire a mancare se il leader non si impegna in prima persona a tutelarlo.
Per evitare che i membri del tuo team si sentano soli o isolati spesso si creano delle attività di gruppo dal vivo.
Se il team si trova tutto nella stessa regione, l'attività di gruppo si può organizzare 1 volta al mese. Se ci si trova in diverse regioni o Paesi, invece, la periodicità può essere trimestrale o anche annuale. In LinkHub, per esempio, il nostro team italiano si incontra con il nostro team russo una volta ogni 6 mesi, mentre tra Paesi ci si incontra 1 volta al mese.
Il trucco in quei momenti è pianificare attività di team building (giochi di squadra, caccia al tesoro, giochi di logica) che sappiano creare esperienze condivise.
2. Sfruttare gli hobby dei singoli 🏀
A volte fare qualcosa per supportare gli interessi dei membri del team al di fuori del lavoro può fare miracoli perché costruisce una connessione più profonda tra i membri...anche se lontani.
Molti leader creano una scheda di presentazione per ogni membro, elencando gli hobby e le passioni di ognuno: la cucina o gli sport accomunano persone anche da diversi Paesi, per esempio.
Quando il nostro sviluppatore russo 🇷🇺 ha cucinato il tiramisù con la ricetta della responsabile marketing italiana 🇮🇹 si è creata una connessione tra loro che nessuno aveva immaginato. Siamo tutti molto più simili di quello che si può pensare!
3. Creare tradizioni di squadra 🏇
A volte è giusto che i membri del team tolgano il cappello da lavoro e indossino il proprio. Per incentivarlo un buon metodo è creare qualche tradizione di team...anche attraverso uno spazio virtuale.
Può essere un quiz, un gioco aziendale o una tradizione paesana in cui invitare gli altri componenti del team: in Italia abbiamo tante sagre e feste, perché non sfruttarle? 😃
4. Effettuare 1-to-1 regolarmente 🙋
Effettuare incontri settimanali regolari è teoricamente facile quando si è in ufficio, ma molto raro.
Un buon leader non si scorda mai di dedicare anche solo 20 minuti settimanali ad ogni membro della sua squadra all'interno di un 1-to-1 (o check-in settimanale).
In questo caso la connessione è personale: il trucco per creare maggiore connessione possibile, è allungare l'incontro di 5 minuti all'inizio e di 5 minuti alla fine, in cui andare sul personale. Parola d'ordine: non essere ipocriti ma sinceramente interessati.
Il lavoro è prioritario ma per gestire al meglio una persona bisogna avere un quadro più chiaro possibile di ciò che sta vivendo, anche nella vita personale. Se vuoi approfondire l'argomento puoi leggere questo articolo 👉 "Come monitorare il lavoro in un team remoto con i 1-to-1"
5. Essere asincroni 🤸
Il lavoro asincrono richiede che le attività (anche dette task) siano completate dai membri del team ad orari diversi, senza la presunzione che tutti lavorino simultaneamente. A pensarci, infatti, sono davvero poche le attività in cui è richiesta la partecipazione simultanea delle persone. Per tutte le altre, bisogna evitare di pretenderla.
La libertà di svolgere le attività quando e dove il singolo ritiene più opportuno, basandosi sugli obiettivi, è il vero concetto di smartworking ed è in grado di aiutare i collaboratori a trovare il proprio equilibrio vita-lavoro in modo autonomo.
Una persona felice e realizzata ha un impatto positivo su tutto il team. Per raggiungere questo traguardo, però, ci vuole il giusto sistema di gestione per obiettivi.
Per crearlo all'istante è utile LinkHub, il tool per gestire team che lavorano da remoto con gli OKR.
Con LinkHub tutto il lavoro è gestito per obiettivi e sempre monitorato in cloud. Ogni team leader conosce in ogni momento come sta procedendo il lavoro di ogni membro (grazie ai 1-to-1) e i risultati che il team sta portando (grazie al sistema integrato di reporting).
Gestire un team distribuito richiede nuovi metodi di gestione e ogni leader dovrebbe trovare i tool più adatti per la sua squadra. Gli OKR sono il metodo di gestione più scelto al mondo quando si parla di team innovativi: grazie all'assegnazione di obiettivi chiari e condivisi generano alto coinvolgimento e alte performance 🎯
Se vuoi approfondire la metodologia OKR ti consiglio di seguire questo corso gratuito "Come inserire gli OKR in un team da remoto in meno di un'ora" 📽️ 🍿 Per provare invece LinkHub, segui questo link 😉
Prova LinkHub